Ogni modulo affronta, da un differente punto di vista la malattia e il percorso di mantenimento.





il 21 giugno a
ONCOLOGICHE FEMMINILI



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50 ore di formazione divise in 10 moduli
+ un ricettario con 69 ricette
+ 1 video lezione pratica
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La FAD ha nr. Protocollo 403-374348 e offre 50 crediti ECM a tutti i professionisti sanitari


CONTENUTI
La FAD offre contenuti utili per aggiornare e/o approfondire le tue competenze e la tua capacità di supportare le pazienti oncologiche.
Iscriviti entro il 16 Maggio a €249 €149 (tasse incluse)
TEST FINALE E CERTIFICAZIONE DELLE COMPETENZE
Come da regolamento ministeriale, al termine della fruizione di tutto il materiale, un Test di valutazione ECM certifica le competenze acquisite.
DOCENTI
Il corso è frutto di ricerche svolte da professionisti sanitari su servizi ospedalieri di oncologia e nutrizione clinica unito al lavoro di liberi professionisti.
Dott.ssa Etta Finocchiaro
Dott.ssa Michela Calandretti
Dott.ssa Viviana Contu
Iscriviti entro il 16 Maggio a €249 €149 (tasse incluse)
IL PROGRAMMA
I moduli e la struttura:
A cura della Dott.ssa Concetta Finocchiaro “L’influenza dello stile di vita sulla patologia tumorale”
A cura della Dott.ssa Viviana Contu “La malattia oncologica femminile: prevenzione primaria e secondaria”
- rapporto del cibo sullo sviluppo delle patologie oncologiche
- rapporto ormoni e dieta
- interazione degli interferenti endocrini sullo sviluppo dei tumori
- potere antinfiammatorio della dieta
- ruolo protettivo del cibo sulla salute
- l’importanza della prevenzione primaria e secondaria sull’insorgenza dei tumori
Il ruolo delle proteine animali e vegetali (proteine vegetali come gestirle anche nelle diete vegetariane e vegane) e il rapporto tra di loro nella patologia oncologica.
Le corrette proporzioni tra i vari nutrienti.
Il corretto ruolo dei lipidi e il rapporto tria i lipidi saturi, polinsaturi e il loro potenziale antinfiammatorio.
La funzione dei carboidrati complessi, l’azione di quelli semplici e l’importanza del carico glicemico e del ruolo dell’insulina a livello metabolico.
Il potenziale benefico, degli antiossidanti sulla prevenzione e cura delle patologie oncologiche e su come trovarli e mantenerli negli alimenti.
L’importanza delle fibre nella prevenzione del trattamento della malattia oncologica.
Quali sono e la differenza tra solubili e insolubili.
Quante se ne devono assumere.
Quali sono le loro azioni sul microbiota.
Cosa consigliare nel periodo del post operatorio e durante la radioterapia.
Potenzialità dei cibi fermentati: il loro ruolo che passa attraverso la salute dell’intestino, come utilizzarli, conservarli e mantenere le loro straordinarie proprietà funzionali.
Come costruire la dieta nella prevenzione secondaria, come strutturare uno schema dietetico durante la chemioterapia, cosa consigliare come cibo antinausea e come deve essere strutturata la giornata alimentare.
Il modulo spiega anche le possibili problematiche che si possono verificare durante la radioterapia specie dell’addome e come gestirle con la dieta, il rapporto con il microbiota e l’immunoterapia ed anche la struttura della dieta nel periodo post-chirurgico.
La formulazione della piramide alimentare in oncologia, la sua distribuzione nella settimana, gli abbinamenti settimanali, le relative ricette e lista degli ingredienti come consigliarli, proporli e abbinarli.
Le modalità per imparare ed insegnare la lettura delle etichette.
Il modulo presenta un vero e proprio ricettario le quali ricette sono protagoniste in due tabelle: la prima ospita la suddivisione delle ricette come colazioni e spuntini, il piatto unico e il pasto in viaggio o fuori casa; la seconda tabella invece colloca le stesse ricette per momento di somministrazione, a supporto della fase in cui la donna si trova se in fase post chirurgica, durante la chemioterapia, durante la radioterapia o semplicemente in prevenzione.
Come vivere la quotidianità per stare in salute
L’attività fisica e cognitiva sono il miglior farmaco.
Il ruolo dell’attività fisica e cognitiva finalizzato alla “Fatigue”
Il potenziale beneficio dell’attività motoria e cognitiva durante le fasi della malattia.
Capacità dell’encefalo di modificare la propria struttura e le proprie funzionalità a seconda dell’attività dei propri neuroni, correlata ad esempio a stimoli.
L’attività fisica è in grado di apportare sostenibili miglioramenti psicologici, sia a breve sia lungo termine, grazie ad un riallineamento ormonale e metabolico.
Una equilibrata alimentazione, fornisce gli elementi utili per svolgere le funzioni fisiologiche, promuove l’ottimizzazione delle funzioni neuromuscolari, reintegra gli squilibri causati dalle dallo stress fisico e mentale.
Il movimento è salute solo quando è correttamente prescritto per qualità e quantità in funzione dell’obiettivo e dello stato psicofisico dell’individuo.
Al fine di ottimizzare i risultati funzionali all’obiettivo che si prefigge l’operatore di attività motoria è spesso necessario applicare protocolli d’instabilità più o meno marcata in funzione della mobilità, forza, resistenza dell’individuo.
Presentazione di un caso vero.
Il ruolo odierno delle neuroscienze nell’attività motoria si è sempre più trasformato in modello multidisciplinare.
La sensibilità ed empatia degli operatori nel supporto del paziente e del caregiver, nel passaggio verso le cure palliative. Strumento essenziale per migliore il percorso di tutti coloro che sono coinvolti.
Come prepararsi al lutto, prima, durante, dopo.
L’importanza di accogliere le richieste fondamentali del paziente in fin di vita, anche a costo di mettere da parte i propri valori.
Lo stress dell’equipe ospedaliera che per lungo tempo vive quotidianamente la sofferenza del malato.
La capacità di riconoscere la tipologia di famiglia che si ha difronte, famiglia ridotta, anziani soli, non ci sono attori sociali intorno, bambini piccoli, un solo genitore ecc.
La famiglia definita come spazio di crescita, insieme di valori. Nella comprensione delle famiglie sono importanti due aspetti: il giudizio sul livello di funzionalità/disfunzionalità, e la modalità con cui la famiglia è funzionante o disfunzionante. L’oggetto osservato dal sanitario della famiglia è “la relazione” tra i membri e tra questi e l’ambiente esterno.
La reazione di un paziente ha una malattia oncologica, va considerata come una risposta allo shock traumatico legato al significato di minaccia.
Riconoscere le strategie cognitive, comportamentali ed emotive messe in atto dall’individuo per affrontare, gestire una situazione stressante, definendo un processo di adattamento flessibile che prosegue per tutto l’iter della malattia.
Esperienze soggettive complesse accompagnate da modificazioni a livello cognitivo, comportamentale, espressivo e fisiologico. Sono intense ma generalmente di breve durata. Svolgono una funzione adattiva in quanto predispongono l’individuo ad una risposta immediata ad una sollecitazione da parte dell’ambiente. L’emozione ha più componenti; cognitiva, fisiologica, motivazionale, espressione motoria e soggettiva.
Capacità di creare un’armonia fra “mente e corpo”, di fare un uso intelligente dell’emozione.
Un processo di scambio di informazioni e di influenzamento reciproco che avviene in un determinato contesto fra 2 i più persone
Pragmatica della comunicazione umana (Watzlawick 19679).
Un aspetto fondamentale della comunicazione è che essa si può sdoppiare in: comunicazione verbale “ dal linguaggio puro” e, non verbale “rappresentata da tutto il resto”.
La capacità di saper usare una comunicazione funzionale ed efficace.La capacità di mettersi nei panni dell’altro, percependo, in questo modo, emozioni e pensieri. L’abilità di vedere il mondo come lo vedono gli altri, essere non giudicanti, comprendere i sentimenti altrui mantenendoli distinti dai propri, e non solo, diventa fondamentale utilizzare questa precisa capacità anche, o in primis, con noi stessi. Anche perché se non lo siamo (empatici) con noi, è difficile esserlo con gli altri.
MALATTIA, SOFFERENZA, STRESS E PREPARAZIONE
“Davanti a una malattia oncologica soprattutto di fronte a un’incognita diagnostica o con prognosi infausta, la sofferenza si estende ai familiari. A volte, anche agli operatori, specie a quelli che quotidianamente sono esposti a situazioni limite di dolore.
Grazie all’attenta, consapevole e programmata gestione della sofferenza psichica l’intera organizzazione ne trae vantaggio e gli stessi piani terapeutici ne guadagnano in efficacia. Pazienti meno angosciati e psicologicamente sostenuti nell’impatto della malattia sviluppano comportamenti funzionali che migliorano la compliance e, quindi, l’efficacia delle cure.
Familiari più adeguatamente informati e più sopportati dal punto di vista psicologico, partecipano con più adeguatezza al processo di assistenza. Infine e non per importanza, gli operatori sanitari più formati sono più protetti di fronte ai rischi di stress.”
Dott.ssa Michela Calandretti
Psicologa esperta in Psicologia Clinica della Riabilitazione e del Movimento motorio-cognitivo